Contrapposizione tra “orafi tradizionali” e “gioielleria contemporanea”... un problema fonte di discussioni anche astiose, a cui ormai non partecipo più perché chiunque in questo campo si crede “più bravo”, ogni artista o artigiano crede che ciò che fa lui/lei sia “migliore”, crede di avere “ragione” e che le proposte degli altri “fanno schifo”, magari non detto proprio in questi termini ma il succo è quello... mentre sarebbe bello confrontarsi con calma e empatia, entrando nel MONDO DELL’ALTRO, cosa difficile quant’altre mai... focalizzando tecniche e stili che poi si possono usare o meno e condividere o meno, ma che comunque possono trovare apprezzamento in vari tipi di pubblico. E il pezzo apprezzato da un pubblico più ristretto non è “peggiore” ma forse solo differente... personalmente sto facendo un percorso stupendo in oreficeria (o alta bigiotteria o piccola gioielleria o come la si vuol chiamare dato che non uso l’oro...), con esplorazioni artistiche, formali, spirituali e tecniche... e non lo cambierei mai anzi lo rifarei cento volte!!!
Nella foto un pezzo in stile Art Déco realizzato ai corsi presso Istituti Vicenza

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