Un salto nello spazio e nel tempo: l’oreficeria azteca
La civiltà azteca, sviluppatasi tra il XIV e il XV secolo, riuscí in breve a imporre la sua egemonia su tutto il Messico.
Tra le altre forme artistiche e artigianali, gli Aztechi divennero maestri nell’arte di fondere e oro e argento creando collane, pendenti, pettorali, orecchini, bezotes (gli attuali piercing sotto al labbro inferiore) e bracciali. Conoscevano la tecnica della cera persa e realizzavano anche figure snodate; bellissimi erano gli ornamenti ottenuti combinando metalli e pietre semipreziose quali la giada, l’ametista, l’opale e il turchese.
Nel taglio delle pietre preziose, come la giada o il turchese, ci hanno lasciato testimonianze interessantissime. Però vivevano senza far uso di metalli se non come supporto a gioielli e non conoscevano il ferro né la ruota.
Ispirandosi a precedenti tradizioni artistiche con l’uso di rame, oro, argento, conchiglie, argilla, legno, ossidiana e piume, gli aztechi raggiunsero un alto livello nella combinazione di metalli e pietre. Spesso metalli meno pregiati erano ricoperti di lamine d’oro e argento con varie tecniche, tutte raffinatissime e che testimoniano grande perizia tecnica.
Il mondo azteco era permeato di religione, mitologia e simboli e l’arte era esclusiva delle classi elevate, così come l’ oreficeria indossata da sovrani, nobili e sacerdoti ed ostentata in occasioni cerimoniali: pettorali, bracciali, collane...
Oltre ai gioielli l’ arte orafa creava vasi e recipienti in oro e argento, statuette e decorazioni con combinazioni di turchesi, ametista e giada, a volte anche mosaici creati con pietre preziose su argilla o legno.
Liberamente tratto e adattato da vari siti web
Di seguito, immagini di alcuni pezzi di gioielleria azteca: orecchini con divinità, pendente e collana con teschi e turchesi. Da Pinterest
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