Gioielli del Nord: i Vichinghi
I gioielli Vichinghi
I Vichinghi erano popoli Scandinavi che, tra la fine dell’VIII e l’inizio dell’XI secolo, razziarono e commerciarono nel mondo occidentale e in Oriente: isole britanniche, Francia, Shetland, Orcadi, Fær Øer, Islanda, ma anche Russia e Costantinopoli, arrivando fino all’Africa.
Viaggiando vennero in possesso di materie prime come legno, vetro, osso, ambra, metalli per la produzione di monili e beni di lusso. Ad esempio, i grandi monasteri europei furono spesso razziati da questi popoli, che vi si impadronivano di manufatti religiosi in oro, argento e pietre preziose.
I Vichinghi acquisirono inoltre materie prime e metalli preziosi con attività commerciali che li portarono nei mercati più ricchi del mondo come quelli orientali, ma anche grazie alle basi di commercio presenti in madrepatria.
La maggior parte dei gioielli dell’epoca vichinga arriva da scavi di città, di centri commerciali del mondo scandinavo, ritrovamenti casuali di oggetti vichinghi in altre zone del mondo o di oggetti riemersi dall’acqua, ma soprattutto da ritrovamenti fatti nelle tombe.
La produzione scandinava di gioielli si basava principalmente su ferro, argento, oro e perline, in particolare perle di vetro importate, molto apprezzate per la loro rarità; inoltre ambra, vetro, legno, avorio (dalle zanne dei trichechi) e ossa. Il legno era la materia prima preferita dagli artisti vichinghi, relativamente semplice da intagliare, economico e abbondante.
Sono stati ritrovati anche gioielli interamente in oro, probabilmente appartenenti alle figure più importanti del mondo scandinavo.
Per apprezzare il fascino dei gioielli vichinghi, è essenziale comprendere il loro ruolo in quella società. I gioielli vichinghi andavano oltre la decorazione: ogni pezzo aveva un profondo significato e scopo culturale, simboleggiando lealtà, spiritualità o addirittura fungendo da strumento di lavoro e di scambio. I gioielli erano una potente forma di espressione personale per i vichinghi, simboleggiando i loro legami con la famiglia, gli dei e la comunità.
Le decorazioni dei gioielli vichinghi erano disegni geometrici, bande intrecciate, figure e teste di animali, volute, elementi e simboli religiosi, ma anche con raffigurazioni della vita quotidiana. L’elemento ornamentale dominante era quello animale.
Erano indossati da uomini e donne di ogni ceto: spille, anelli, bracciali e collane. Avevano molte forme, da anelli e pendenti semplici ad amuleti e spille elaborati. Potevano avere una funzione ornamentale e pratica come le spille, ma anche indicare lo status delle persone. Inoltre, c’erano alcuni pezzi di valore simbolico e religioso (esempio: il martello di Thor).
Le donne sposate legavano le sopravvesti alle spalle con larghe spille abbinate (oggi gli studiosi le chiamano “spille a tartaruga”, per la forma a cupola). La forma di queste spille variava da regione a regione, ma molti artigiani le decoravano a traforo. Tra queste due spille, le donne infilavano catene, fili di perline o ornamenti pendenti.
Gli uomini indossavano anelli, bracciali e collane, e fermavano i loro mantelli con delle fibule o, spesso, con delle particolari e lunghe spille.
Gli anelli erano assai usati dagli uomini vichinghi. Avevano un significato di legame tra un capo e i suoi guerrieri. I capi vichinghi, che controllavano gran parte della ricchezza, regalavano anelli realizzati con oro o argento ai guerrieri che si erano guadagnati il loro favore.
Amuleti, spille e collane spesso presentavano simboli come il Mjolnir (martello di Thor) o il Valknut. Si pensava che questi simboli portassero protezione spirituale o benedizioni dagli dei, rafforzando chi li indossava in battaglia o durante i momenti difficili, canalizzando la forza e la guida delle divinità.
I gioielli nell'era vichinga avevano anche scopi pratici: in assenza di una valuta uguale per tutti, venivano barattati, consentendo ai vichinghi di commerciare. Gli oggetti in oro e argento potevano essere utilizzati al posto delle monete.
Tra i Vichinghi, le collane erano una delle più popolari forme di gioielleria. Molte collane vichinghe erano composte da semplici cordini o fili di ferro decorati con perline, pietre, ambra e altri oggetti preziosi.
Le perle di vetro colorate erano particolarmente amate dai Vichinghi. Scavi archeologici e registri storici confermano questo, con commercianti mediorientali che hanno notato che i Vichinghi pagavano generosamente le perle di vetro. Il vetro veniva importato dal Mediterraneo, il che lo rendeva prezioso e raro.
La mitologia norrena fa anche riferimento al valore delle collane, come la famosa Brísingamen indossata dalla dea Freyja.
Pendenti e amuleti erano molto apprezzati dai Vichinghi e avevano un significato simbolico, spesso fungendo da talismani o rappresentazioni di credenze personali. I pendenti erano un reperto comune nei siti di sepoltura vichinghi. Altri pendenti raffiguravano oggetti come armi in miniatura, che simboleggiavano protezione, coraggio o spirito guerriero. Apparvero anche croci durante le prime interazioni con il cristianesimo.
Le spille combinavano l'uso pratico con il simbolismo culturale e sociale. Svolgevano un ruolo importante nell'allacciare gli indumenti, aiutando i vichinghi a stare al caldo nel rigido clima scandinavo. Le spille delle donne, specialmente quelle di rango sociale più elevato, erano spesso realizzate con metalli preziosi come argento e oro. Le donne di alto rango indossavano grandi spille decorate, a volte infilate su catene con perline colorate, a simboleggiare ricchezza e importanza.
Gli anelli richiedevano meno materiale rispetto ai gioielli più grandi, il che li rendeva più accessibili a tutte le classi sociali. I vichinghi consideravano gli anelli un modo per portare ricchezza. Spesso li realizzavano con estremità aperte, il che consentiva di ridimensionarli, rendendoli ideali per il commercio o per il passaggio di famiglia.
I bracciali fungevano sia da elementi decorativi e simbolici di un rango che da beni funzionali in un'economia basata sul baratto. Erano essenziali perché fornivano un mezzo pratico per trasportare ricchezza. Durante il commercio, potevano infatti tagliarne delle parti in base al valore della transazione.
Alcuni bracciali erano progettati per avvolgersi più volte attorno al braccio, offrendo così materiale da tagliare a seconda delle necessità, consentendo ai vichinghi di adattare i gioielli alle esigenze commerciali.
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